L’istituzione del Parlamento europeo è troppo debole e troppo corrutibile e permeabile a influenze esterne rispetto alle altre.
L’inchiesta Qatargate ancora in corso che vede il tentativo di uno stato straniero di corrompere esponenti del Parlamento europeo per fare pressioni sull’Unione nei confronti del paese del Golfo. L’indagine va avanti e allarga le sue ombre anche sulla Commissione. Intanto ieri nel suo discorso in plenaria la presidente Metsola si è detta infuriata per ciò che sta succedendo e ha promesso di avviare un processo di riforme all’interno del Parlamento per rafforzare la trasparenza.
Il Parlamento europeo è infatti visto spesso come l’istituzione meno trasparente e più complessa tanto da essere soggetta a influenze esterne dalle lobby a paesi terzi. Secondo Shari Hinds del Transparency International EU, organizzazione internazionale non governativa specializzata nel contrasto alla corruzione, intervistato da Open il fatto stesso che il Parlamento sia formato e regolato dagli stessi europarlamentari lo rende così permeabile.
Non esistono regole nel PE e le sanzioni sono blande
“Se è vero che esiste un regolamento per il personale su etica e trasparenza, valido per tutte le persone che lavorano nelle istituzioni europee, questo è deciso e monitorato dagli eletti. Lo stesso vale per il codice di condotta dei parlamentari: è deciso dal Bureau del Parlamento europeo. E da chi è composto il Bureau? Dai parlamentari stessi. Ci ritroviamo davanti a un classico problema di “self-policing”, una sorta di auto-regolamento» ha spiegato il funzionario europeo.
Questo significa che non c’è nessuno che monitora chi non rispetta le regole e inoltre le sanzioni sono molto blande. Su questi temi etici infatti dovrebbe esserci un organo terzo che però non è ben visto dagli europarlamentari. «Ciò che è capitato è legato alla scarsa cultura di etica e trasparenza delle istituzioni europee. Queste cose capitano in un sistema con pochi limiti. Se un sistema ha limiti, controlli e sanzioni c’è meno volontà di corromperle» ha precisato Hinds.
Il Parlamento Ue è stato sempre considerato l’anello debole delle istituzioni europee. “Per noi è molto importante non solo avere regole stringenti, ma anche avere le stesse regole per tutte le istituzioni, senza nessun tipo di esenzione. Quindi è una questione di trasparenza e di chiarezza delle regole” ha detto ieri la presidente della Commissione Ue. Forse questa volta cambierà qualcosa nelle regole che vigono al PE.